OPERE

OPERE

 La combinazione fra la pittura, il disegno, la materia e l’acquisizione dalla fotografia e dalla grafica sono i mezzi espressivi di cui si serve per ricomporre il suo “speciale universo interiore”. In cui le immagini si intersecano con la pittura e la materia ed il figurativo si fondono con l’astratto e il fantastico. La sua natura poliedrica la induce ad elaborare una commistione tra arte colta e di massa, con un’ estetica tipica della realtà dei media e della pubblicità, da cui l’artista proviene. Attraverso un inedito stile Pop in cui mondo onirico, pittura, fotografia, grafica, design ed installazioni di materia creano un linguaggio multiforme.


Opere astratte e materiche:

Collezione "Across The Universe":

Collezione Atlantis:

Il filo conduttore da cui Anna Laura trae ispirazione per la sua nuova collezione "ATLANTIS", è l’uso del mito come chiave per interpretare e dare immagine al lato più oscuro e misterioso del nostro inconscio. Il pensiero di una umanità pre-umana, come quella abitata dagli dei dell’Olimpo e da figure fantastiche  si associa  all’idea di un assoluto naturale, a una zona mitica che sta al di qua di ogni disagio della civiltà, nella riproposizione di un’altra realtà che ci accompagna.

Il mito come espressione di archetipi, come elaborazione razionale di pulsioni, paure, valori ancestrali, o come senso di perdita di un passato migliore.

Ma il centro della riflessione sembra essere il rapporto tra mito e arte nel tempo.  In duemila anni di storia dell’umanità del mito si sono date le interpretazioni più differenti, da Platone ad Eschilo ed Aristotele, da Hegel a Kant, da Freud a Jung. E certo queste diverse letture improntano di per sé una raffigurazione rilevante nelle opere della Millacci,  ma quella di Platone e della sua Atlantide è senza dubbio la  chiave di lettura predominante.


Atlantide, il cui nome deriva da Atlante, il mitico gigante che reggeva il mondo sulle spalle e che governava l’oceano, era un ipotetico grandissimo continente sprofondato, migliaia e migliaia di anni fa, al di là delle colonne d’Ercole, nelle acque dell’attuale Oceano Atlantico. L’isola scomparsa di cui parlò per la prima volta Platone nei suoi Dialoghi, era governata da dieci re, i discendenti del dio del mare Poseidone ed era ricca di metalli e foreste, di animali selvatici e domestici, di spezie, frutti e legumi. La sua capitale, dominata da un’ alta montagna, era popolata da favolose dimore, palazzi e templi rivestiti d’oro, d’argento e d’avorio.

ATLANTIS, la leggendaria paradisiaca e sfarzosa città sommersa è lo spunto da cui l’artista osserva e ricerca con occhi attenti, la naturale inclinazione umana sempre desiderosa di bramigia, da cui nasce l’antico peccato originale di distruggere il proprio paradiso.


Opere Pop Portrait:

Opere Concettuali:

  • Rivisitazione "Grandi Classici":

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